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all'azzurro. Il nome generico, dal greco 'kyanos' (turchino), si riferisce al colore blu dei fiori; il nome specifico deriva
dal latino 'seges' (messi, seminativi), e si riferisce all'habitat preferenziale. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di
fioritura: maggio-giugno.
Cyclamen hederifolium Aiton subsp. hederifolium
- Il ciclamino con foglie d'edera è una specie a distribuzione
stenomediterraneo-settentrionale presente, con due sottospecie, in tutte le regioni d'Italia salvo che in Valle d'Aosta,
Trentino-Alto Adige e Friuli Venezia Giulia; rarissima nelle regioni settentrionali (salvo che in Liguria), più comune al
centro-sud. Nell'area metropolitana di Roma la specie è comune nei boschi caducifogli e sempreverdi. Cresce in leccete
e boschi caducifogli (quercete, castagneti) su suoli piuttosto profondi in stazioni ombrose, al di sotto della fascia
montana inferiore. Tutta la pianta e soprattutto il tubero contengono ciclamina, un composto altamente tossico. Il nome
generico in greco significa 'rotondo, circolare', per la forma del tubero; il nome specifico in latino significa 'con foglie
d'edera'. Forma biologica: geofita bulbosa. Periodo di fioritura: agosto-ottobre.
Cyclamen repandum Sm. subsp. repandum
- Il ciclamino primaverile è una specie della parte settentrionale della
regione Mediterranea, presente in tutte le regioni dell'Italia centro-meridionale. Nell'area metropolitana di Roma la
specie è comune nei boschi caducifogli e sempreverdi. Cresce in leccete e macchie dominate da latifoglie sempreverdi,
più raramente nei boschi caducifogli termofili, su suoli profondi in stazioni ombrose, con optimum al di sotto della
fascia montana inferiore. Tutta la pianta e soprattutto il tubero contiene ciclamina, un composto altamente tossico. Il
nome generico in greco significa 'rotondo, circolare', per la forma del tubero; il nome specifico in latino significa
'ripiegato verso l'alto', con riferimento ai petali riflessi. Forma biologica: geofita bulbosa. Periodo di fioritura: aprile-
maggio.
Cyclospermum leptophyllum (Pers.) Sprague ex Britton & P. Wilson
- Il sedano americano è una pianta annua di
origine sudamericana segnalata come avventizia in Piemonte, Lombardia e nelle regioni tirreniche dalla Liguria alla
Campania. Nell'area metropolitana di Roma la specie è rarissima, forse scomparsa, nelle pozze. Cresce in ambienti
disturbati, sui ruderi e sulle macerie, lungo le strade e lungo i greti dei torrenti, dal livello del mare a 500 m circa. Il
nome generico si riferisce ai frutti rotondeggianti, quello specifico significa 'a foglie sottili'. Forma biologica: terofita
scaposa. Periodo di fioritura: maggio-giugno.
Cydonia oblonga Mill.
- Il melo cotogno è un albero deciduo originario dell'Asia centro-occidentale; coltivato come
albero da frutto in tutta l'area mediterranea e submediterranea. In Italia è coltivato in tutte le regioni e appare anche allo
stato subspontaneo, dal livello del mare ai 1500 m circa. Nell'area metropolitana di Roma la specie è coltivata,
raramente presente allo stato subspontaneo. Introdotto in Italia nel periodo classico, il cotogno veniva piantato anche
per segnare i confini dei campi, sia in filari che in individui singoli. Un tempo la coltivazione in Italia era piuttosto
diffusa, ma negli ultimi decenni l'interesse economico per i frutti è diminuito notevolmente. Le varietà con frutti di
forma simile a una mela sono dette meli cotogni, quelle con frutti a forma di pera sono dette peri cotogni. I frutti, ricchi
di pectine, non vengono consumati freschi, ma si utilizzano per confetture, gelatine, mostarde e liquori. Prima della
diffusione dello zucchero raffinato, la cotognata, una marmellata semisolida ottenuta dalle cotogne, era uno dei pochi
cibi dolci facilmente disponibili. Un tempo, i frutti molto profumati, venivano utilizzati negli armadi e nei cassetti per
profumare la biancheria e gli ambienti chiusi. Il nome generico sembra derivi da Kydo, antica città dell'isola di Creta,
da dove si supponeva avesse origine la pianta, quello specifico fa riferimento alla tipica forma oblunga dei frutti. Forma
biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
Cymbalaria muralis G. Gaertn., B. Mey. & Scherb. subsp. muralis
- Il ciombolino comune, o cimbalaria, è una
specie prevalentemente europeo-meridionale oggi divenuta subcosmopolita nelle zone temperate, presente in tutte le
regioni d'Italia salvo che in Valle d'Aosta. Nell'area metropolitana di Roma la specie è comunissima sui muri. Le rupi
sono le stazioni primarie, ma ormai la specie è più comune su muri di pietra in siti piuttosto freschi e ombreggiati,
anche in ambienti urbani, al di sotto della fascia montana. Un tempo i fiori erano utilizzati contro la calcolosi renale e le
foglie fresche come emostatico e cicatrizzante. Il nome generico deriva dal greco 'kymbalon' (cimbalo, nacchera) per la
caratteristica forma delle foglie, il nome specifico si riferisce alla frequente crescita sui muri. Forma biologica:
emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: marzo-ottobre.
Cynara cardunculus L. subsp. cardunculus
- Il carciofo selvatico è una specie a distribuzione strettamente
mediterranea presente, con due sottospecie, in tutte le regioni italiane a sud del Po. Nell'area metropolitana di Roma la
specie è piuttosto comune, soprattutto nel settore sudoccidentale, nei prati aridi su argilla. Cresce nei pascoli aridi, negli
incolti, ai margini delle strade, con optimum nella fascia mediterranea. Il carciofo coltivato è una pianta derivata da
forme selvatiche a distribuzione strettamente mediterranea. Documentazioni storiche, etnolinguistiche e molecolari
sembrano indicare che la domesticazione dal suo progenitore selvatico (
C. cardunculus
) possa essere avvenuta in
Sicilia, a partire dal I secolo d.C. circa; in orti familiari della Sicilia centro-occidentale (nei dintorni di Mazzarino)
ancora oggi si conserva un'antica cultivar che, sotto il profilo morfo-biologico e molecolare, sembrerebbe una forma di
transizione tra il carciofo selvatico e quello coltivato. Il nome del genere deriva dal greco 'kynàra' (canino) in
riferimento alle punte dure dell'involucro paragonate ai denti di un cane; il nome specifico, che in latino significa
'piccolo cardo', si riferisce all'aspetto della pianta. Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: giugno-
agosto.
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