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(ricchezza), si riferisce alla forma digitata dell'infiorescenza; il nome specifico fa riferimento all'Egitto, ove la specie è
presente. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-giugno.
Damasonium alisma Mill. subsp. alisma
- La mestolaccia stellata è una specie a distribuzione eurimediterraneo-
settentrionale estesa ad est sino alla Russia meridionale, presente in Toscana, Lazio, Puglia, Sardegna e Sicilia (non
ritrovata da lungo tempo in Campania); la specie si articola nella sottospecie nominale e nella subp.
burgaei
,
quest'ultima presente solo in Sardegna, Basilicata e Sicilia. Nell'area metropolitana di Roma la specie è rara, nelle
pozze temporanee su sabbie acide. Cresce in stagni e paludi, su suoli fangosi, dal livello del mare a 500 m circa. Il
nome generico deriva dal greco 'damasónion', nome di una pianta acquatica con foglie simili all'
Alisma
, che a sua volta
deriva da 'damázein' (domare), in riferimento alle supposte proprietà come antidoto del veleno dei rospi; il nome
specifico si riferisce anch'esso alla somiglianza con specie del genere
Alisma
; la sottospecie è dedicata al botanico
francese Eugène Bourgeau (1813-1877). Forma biologica: idrofita radicante. Periodo di fioritura: aprile-maggio.
Danaë racemosa (L.) Moench
- Il lauro alessandrino è una specie di provenienza orientale, originaria dalla Grecia,
Turchia e altre zone dell'Asia minore; introdotto in Italia attorno al 1700 a scopo ornamentale, è attualmente coltivata in
parchi e giardini. È presente allo stato spontaneo come avventizia in gran parte dell'Italia settentrionale e in Toscana.
Nell'area metropolitana di Roma la specie è coltivata come pianta ornamentale, talvolta presente allo stato
subspontaneo. Arbusto di aspetto simile al pungitopo, è una specie perenne assai decorativa grazie ai fusti modificati e
appiattiti (cladodi) che raggiungono il metro di lunghezza, di color verde brillante poiché assumono le funzioni
fotosintetiche. Una volta recisi i cladodi mantengono a lungo l'aspetto originario: per questo motivo il lauro
alessandrino viene coltivato dai floricoltori che lo utilizzano nelle composizioni floreali. Si adatta a tipi diversi di
terreno, resiste a fitopatologie e ad attacchi fungini, è facilmente coltivabile e può essere riprodotta per via vegetativa
semplicemente frazionando i cespi. Ama luoghi ombreggiati e allo stato spontaneo vegeta nel sottobosco, dove le
fronde degli alberi offrono protezione dall'eccessiva luminosità. Il genere è dedicato alla figura mitologica di Danae,
madre di Perseo. Il nome specifico, che deriva da 'racemus', grappolo, allude alla struttura dell'infiorescenza. Viene
detto anche lauro dei poeti, perché si pensa che i lunghi getti curvi e flessibili di
Danaë racemosa
venissero intrecciati
per farne corone per poeti, atleti o persone illustri. Forma biologica: nanofanerofita cespugliosa. Periodo di fioritura:
giugno-luglio.
Danthonia decumbens (L.) DC. subsp. decumbens
- La danthonia minore è una specie a distribuzione europea
presente in tutte le regioni d'Italia salvo che in Sicilia. Nell'area metropolitana di Roma la specie è abbastanza comune
sul litorale, nei boschi e nei prati su sabbie acide. Cresce in praterie e arbusteti, su substrati silicei o su suoli acidificati,
dal livello del mare a 2000 m circa, con optimum al di sopra della fascia montana inferiore. Il genere è dedicato a E.
Danthoine, botanico marsigliese del XIX secolo; il nome specifico si riferisce ai fusti che spesso hanno portamento
prostrato. Forma biologica: emicriptofita cespitosa. Periodo di fioritura: maggio-giugno.
Daphne gnidium L.
- La dafne gnidio è una specie a distribuzione stenomediterraneo-macaronesica presente in
Liguria, in Toscana e in tutte le regioni dell'Italia meridionale e insulare, nelle macchie mediterranee. Nell'area
metropolitana di Roma la specie è abbastanza comune sul litorale, nelle macchie e nei boschi sempreverdi. È una delle
piante tintorie più utilizzate in Sardegna, in particolare per la tintura dell'orbace; si usano le foglie o i rami, a seconda
del periodo in cui si effettua la raccolta e a seconda del colore che si vuole ottenere: la gradazione va dal giallo tenue al
giallo scuro, al marrone, al verde e al nero. La pianta, per le sue proprietà antisettiche, veniva usata anche per
disinfettare e conservare la lana. Le dafne sono note fin dall'antichità per le loro qualità farmacologiche, ma il loro uso
è molto pericoloso e spesso il solo contatto con l'epidermide causa arrossamenti e vesciche sulla pelle. Il nome generico
deriva da 'dàphne' nome greco dell'alloro; il nome specifico deriva da Cnido, antica città greca dell'Anatolia (in latino
Cnidus, in greco antico Knídos), l'attuale Cumali. Forma biologica: fanerofita cespugliosa. Periodo di fioritura: luglio-settembre.
Daphne laureola L.
- La dafne laureola è una specie diffusa in Europa, Africa settentrionale ed Isole Azzorre
(subatlantica), presente in tutte le regioni d'Italia salvo che in Valle d'Aosta. Nell'area metropolitana di Roma la specie è
rara, nei boschi freschi, mentre è comunissima sull'Appennino. Cresce in boschi misti e nelle faggete, da 300 a 800 m
circa (ma a volte anche più in alto). La pianta è fortemente velenosa per la presenza di un glucoside (dafnina), e veniva
utilizzata per le proprietà farmacologiche emetiche e purgative. Le dafne sono note fin dall'antichità per le loro qualità
farmacologiche, ma il loro uso è molto pericoloso e spesso il solo contatto con l'epidermide causa arrossamenti e
vesciche sulla pelle. Il nome generico deriva da 'dàphne' nome greco dell'alloro, così come quello specifico, di
derivazione latina, per le foglie sempreverdi di questa specie. Forma biologica: Fanerofita cespugliosa. Periodo di
fioritura: febbraio-aprile.
Daphne sericea Vahl
- La dafne olivella è una specie a distribuzione mediterranea con baricentro orientale presente in
Toscana, sull'Appennino Centro-meridionale dall'Umbria alla Campania, nelle Isole Ponziane e Tremiti e a Marettimo
in Sicilia. Nell'area metropolitana di Roma la specie è molto rara, sul litorale, nelle macchie. Cresce su rupi calcaree e
su suoli sabbiosi, di solito non lontano dalle coste, dal livello del mare a 800 m circa. Tutte le parti della pianta sono
estremamente velenose per la presenza di un glucoside (dafnina). Le dafne sono note fin dall'antichità per le proprietà
farmacologiche, ma il loro uso è molto pericoloso e spesso il solo contatto con l'epidermide causa arrossamenti e
vesciche sulla pelle. I frutti rossi, la cui ingestione provoca avvelenamenti anche mortali, sono stati impiegati in pittura
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