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latino 'digitalis' (del dito, ditale) per la forma della corolla; il nome
specifico, dal latino 'luteus' (giallo) allude al colore dei fiori. Tutte le
specie di
Digitalis
contengono un gruppo di glucosidi con potente effetto
cardiotonico che le rendono fortemente velenose; oggi tali sostanze
vengono sintetizzate in laboratorio ed ampiamente usate nell'industria
farmaceutica. Diffusa soprattutto alle quote superiori del Parco. Forma
biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: giugno-luglio.
505
Corolla più stretta di 5 mm e più breve di 15 mm
Digitalis lutea L. subsp. australis (Ten.) Arcang.
Entità endemica della penisola italiana, dall'Emilia alla Calabria, con
optimum nella fascia montana inferiore. Cresce in radure di faggete e
boschi misti, pascoli e cespuglieti. Il nome generico deriva dal latino
'digitalis' (del dito, ditale) per la forma della corolla; il nome della
sottospecie in latino significa 'meridionale'. Tutte le specie contengono un
gruppo di glucosidi con potente effetto cardiotonico che le rendono
fortemente velenose; oggi queste vengono sintetizzate in laboratorio ed
ampiamente usate nell'industria farmaceutica. Diffusa soprattutto alle
quote inferiori del Parco. Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo
di fioritura: maggio-luglio. Sinonimi:
Digitalis australis
Ten.,
Digitalis
micrantha
Roth
506
Pianta sempreverde con fusti legnosi, prostrati, e foglie coriacee
Polygala chamaebuxus L.
Specie delle montagne dell'Europa meridionale, comune lungo tutto l'arco
alpino, più rara nell'Appennino centro-settentrionale, con optimum nella
fascia montana. Cresce in boschi aperti anche degradati e ai loro margini,
in prati aridi, in associazione con rododendri e mughi, nei boschi di
conifere, in pendii rocciosi, su substrati prevalentemente calcarei. Il nome
generico, che in greco significa 'molto latte', deriva dalla credenza non
confermata che alcune specie aumentassero la produzione di latte nel
bestiame; il nome specifico, dal greco 'chamai' (terra, vicino alla terra,
basso), allude alla somiglianza con un piccolo bosso per la forma e
consistenza delle foglie. Rara ma recentemente confermata per il Parco
presso il Poggiaggio (Bagno di Romagna). Forma biologica: camefita
suffruticosa/nanofanerofita. Periodo di fioritura: aprile-giugno, ottobre.
506
Piante non sempreverdi, con fusti non prostrati e con
foglie erbacee
507
507
Foglie coperte da peli rigidi e pungenti. Corolla debolmente zigomorfa
Echium vulgare L. subsp. vulgare
Specie eurasiatico-sudeuropea di antica introduzione ai limiti dell'areale,
presente in tutta Italia (con 2 sottospecie) dal livello del mare alla fascia
montana. Cresce in vegetazioni ruderali, lungo le strade e le ferrovie,
nelle discariche, nelle cave, ai margini degli abitati, su suoli disturbati da
ghiaiosi ad argillosi, subaridi, poveri in composti azotati ed humus. Il
nome generico deriva dal greco 'echis' (biscia) per la forma delle
infiorescenze ricurve a mo' di testa di serpe; il nome specifico deriva dal
latino 'vúlgus' (volgo) e significa 'comune', 'diffuso', 'frequente'. Diffusa
in tutta l'area del Parco. Forma biologica: emicriptofita bienne. Periodo di
fioritura: aprile-settembre.
507
Foglie senza peli o con peli molli. Corolla fortemente
zigomorfa
508
508
Calice presente, verde
Odontites vulgaris Moench subsp. vulgaris
Specie eurasiatica, presente in tutta Italia salvo che in Sardegna, dal
livello del mare a circa 1500 m, in incolti e prati-pascolo, su suoli
generalmente piuttosto umidi. Il nome generico deriva dal greco e
significa 'dente', in riferimento ai dentelli posti alla base delle antere; il